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Mercoledì, 03 Marzo 2021 17:44

Ridammi indietro di Ezio Riccardo Epifani

Scritto da Ezio Riccardo Epifani
Giorgio Amendola e al Moglie Germaine Lecocq Giorgio Amendola e al Moglie Germaine Lecocq

Dedicata a Giorgio Amendola e l’amata moglie Germaine Lecocq

Un brano in prosa ispirato da un ricordo di gioventù dell'autore. Presentato al concorso letterario di CepagattiArte del 2016 dal titolo "Come Eroi",  festival letterario e fotografico con la direzione artistica di Alessio Romano. 

Giorgio Amendola è stato un partigiano, suo padre perse la vita in seguito al pestaggio ad opera di squadre fasciste. In seguito, alla fine della guerra,  entrò in politica nelle file del Partito Comunista e ha scritto alcuni libri tra cui "La mia isola" ispirato al periodo dell'esilio nell'isola di Ponza dove Germaine Lecocq, sua futura moglie, conosciuta a Parigi nel periodo in cui era in clandestinità, lo raggiunse, dove si sposarono civilmente, dove vissero insieme quel periodo ma fatti oggetto di scherno e sottoposti a continue umiliazioni da parte dei fascisti che li controllavano. 

Quando morì, il 5 giugno del 1980, a poche ore dal decesso, si spense anche la moglie dopo decenni di profonda unione.
Questo fatto colpì molto Ezio Riccardo Epifani, aveva appena 15 anni.
 
 
Ridammi indietro
 
Dedicata a Giorgio Amendola e l’amata moglie Germaine Lecocq
 
Fammi piano con le tue mani e ridammi indietro le mie prose, i miei sguardi, i miei pensieri, i miei tempi e l’obbligo dei tuoi, i tuoi falsi credo nutriti sui miei, i miei passi, i chilometri d’aria ed i miei silenzi.
Ridammi indietro i miei pianti, le mie bugie e tutti, uno per uno, i nodi della mia gola.
Ridammi indietro la mia isola ed il mio esilio, il peso della lotta e della mia solitudine.
Ridammi indietro le mie rime, il sudore sulla schiena, i conti sulla tastiera, le mie volate per strada e le mie nuvole, la mia terra di te e di me, anche l’ombra del ciliegio.
Ridammi indietro l’oro, il profumo e la passione, i pizzi ed i merletti persi sulle mie labbra umide di te.
Ridammi indietro forme, suoni e la voce morta in petto, le distanze silenziose, le canzoni lasciate all'aria, la parte civile dell'amore, quella senza legge o neanche un solo inganno.
Ridammi senza peso i miei respiri sotto il cielo stellato, non solo rosso, in un interno solo nostro, i tuoi cassetti, la memoria delle taglie, l’assenza del tuo trucco e i trucchi per mentire.
Ridammi i tuoi “ti aspetto” e la chiave sulla porta.
Ridammi indietro tutto, che io ricomincio daccapo.
 

 

Ultima modifica il Mercoledì, 03 Marzo 2021 18:13

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