Erroneamente considerata spesso una festa americana, in realtà ha origini europee:irlandesi, per l'esattezza.

Infatti furono proprio gli immigrati irlandesi ad esportarne le radici in America tra il XIX e il XX secolo, insieme al loro bagaglio di usanze e tradizioni popolari.

In Irlanda era in uso, durante la notte di Halloween, di intagliare patate e tuberi, tutto ciò che la natura e il raccolto autunnale dona in questo periodo dell'anno.

Come significato simbolico, era un modo per spaventare gli spiriti malvagi che in questa notte magica si mettevano in cammino dall'aldila' per giungere fino alle nostre case.



E così nacque la leggenda di Jack o'lantern.

Nell'Inghilterra del XVII secolo era usanza comune chiamare "Jack" un qualsiasi uomo di cui non si conoscesse il nome.

Ad esempio, un guardiano notturno, divenne noto con il nome di Jack o'lantern (Jack la lanterna).

In una leggenda irlandese del XVIII secolo si narra  di un certo "stingy Jack", uno spilocio dedito all'alcol(così si racconta) che riuscì ad ingannare il diavolo per ben due volte. Bandito sia dal paradiso che dall'inferno, gli fu donato un tizzone di carbone e una lanterna per vagare per il mondo per l'eternità.

Quindi Jack era lo spirito intrappolato fra i due mondi, per antonomasia.



Curiosità :Jack o'lantern, in Irlanda, sono anche i cosiddetti "fuochi fatui", ovvero i fenomeni naturali di combustione di materia organica che si verificano nelle zone paludose della campagna irlandese.


Dunque, una volta giunti nel Nuovo Mondo, gli Irlandesi, scoprirono che le zucche erano molto più adatte per celebrare la festa, rispetto ai loro tuberi.

Così Jack o'lantern prese davvero vita così come lo conosciamo oggi.

Nel 1858 fu anche portato alla ribalta della letteratura grazie a Washington Irwing, con "La leggenda di Sleepy Hollow", in cui il cavaliere senza testa lancia una zucca non intagliato a Crane, che da quel momento sparisce nel nulla.



Non ci resta adesso, che intagliare il nostro Jack o'lantern!



Dolcetto o scherzetto?



Manuela Prosperi