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Mercoledì, 16 Dicembre 2020 17:43

250 anni fa nasceva Ludwig van Beethoven

Scritto da Angela Curatolo
Beethoven in tre età diverse Beethoven in tre età diverse

Musicista e compositore che divenne sordo a trent'anni e continuò a comporre, passato alla storia come genio.

Nacque a Bonn, 16 dicembre 1770 morì a Vienna, 26 marzo 1827 il grande compositore, pianista e direttore d'orchestra tedesco.

E' considerato uno dei più grandi e influenti compositori di tutti i tempi, tra i massimi geni della storia della musica, nonostante la sordità (ipoacusia) che colpì Ludwig van Beethoven prima ancora di aver compiuto i trent'anni, egli continuò a comporre, dirigere e suonare, lasciando una produzione musicale fondamentale, straordinaria per forza espressiva e per la capacità di evocare emozioni.

Nel 1796 Ludwig iniziò a prendere coscienza della sordità e malgrado tentasse, in gran segreto, di arginarne il peggioramento con delle cure, la stessa gradualmente divenne totale prima del 1820. La causa della sordità di Beethoven rimase sconosciuta; le ipotesi di una labirintite cronica, di una otospongiosi e della malattia ossea di Paget sono state ampiamente discusse ma nessuna è stata mai confermata. In anni recenti è stata avanzata l'ipotesi che Beethoven soffrisse di avvelenamento da piombo cronico. Chiusosi in isolamento per non rivelare in pubblico questa realtà vissuta in maniera drammatica, Beethoven si fece una triste reputazione di misantropo, della quale soffrì, chiudendosi in rassegnato silenzio fino al termine della sua vita. Nonostante il pessimismo, fu questo un periodo di fertile attività compositiva: dopo la sonata per violino n. 5 (1800) (conosciuta popolarmente col titolo La primavera) e la sonata per pianoforte n. 14 (1801) (anch'essa conosciuta per un titolo spurio: Al chiaro di luna), durante un periodo di crisi spirituale e umana compose la gioiosa seconda sinfonia (1801-1802) e il più scuro concerto per pianoforte n. 3 (1800-1802). Queste due opere vennero accolte molto favorevolmente il 5 aprile 1803.

La sua influenza fu di vitale importanza per il linguaggio musicale del XIX secolo e per quelli successivi, tanto da rappresentare un modello per molti compositori. Il mito del Beethoven "artista eroico", capace di trasmettere attraverso la sua opera ogni sua emozione, esperienza personale o sentimento, crebbe moltissimo nel periodo Romantico; tuttavia, pur anticipando molti aspetti del futuro Romanticismo, la sua adesione alle regole dell'armonia nelle modulazioni, il rigetto dei cromatismi nelle melodie, la cura dell'equilibrio formale dei brani lo collocano nel solco della tradizione del classicismo. Nel catalogo delle composizioni beethoveniane hanno grande rilievo la sua produzione cameristica, quella sinfonica e le opere pianistiche. Capolavori dei rispettivi generi rimangono anche sue composizioni sacre, come la Missa Solemnis, e teatrali, come Fidelio.

 

Ultima modifica il Mercoledì, 16 Dicembre 2020 17:59

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