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Giovedì, 05 Marzo 2020 19:04

Ennio Flaiano, intellettuale in punta di piedi, oggi 110 anni dalla nascita.

Scritto da di Patrizia Valeri

Ennio Flaiano, nato a Pescara il 5 marzo 1910, sceneggiatore, scrittore, giornalista, umorista, critico cinematografico e drammaturgo italiano, oggi si ricorda per i 110 anni dalla nascita.

Si occupava di cinema e cultura, scrisse per Oggi, Il Mondo, il Corriere della Sera e altre testate. Sceneggiò film di graned spessore per Federico Fellini: La strada, 8 1/2 e la Dolce vita.

Ultimo di sette figli, vive l'infanzia tra Pescara e Camerino, Senigallia, Fermo e Chieti, tra scuole e collegi. Non termina gli studi a Roma nella Facoltà di architettura, collabora come scenografo con Anton Giulio Bragaglia, collabora alle riviste L'Italia Letteraria e Occidente scrivendo recensioni di libri. A Pavia frequenta la Scuola Ufficiali e partecipa alla Guerra d'Etiopia.

Tornato a Roma, nel 1938 collabora al settimanale Omnibus, scrive di cinema, collaborando con Oggi. Frequenta l'Antico Caffè Greco e le trattorie dove si incontra spesso con personaggi della vita letteraria e artistica romana quali Aldo Palazzeschi, Carlo Levi, Libero de Libero, Sandro Penna, Vitaliano Brancati, Vincenzo Cardarelli, ma anche Irving Penn, Orson Welles ecc. Sposa Rosetta Rota (1911-2003), insegnante di matematica nata a Vigevano, sorella di Nino Rota e zia di Giancarlo Rota.

Il dolore segna la vita di Flaiano, la piccola figlia Luisa è affetta una gravissima forma di encefalopatia che comprometterà tragicamente la sua vita, morirà nel 1992. Solo dal 1943 inizia a lavorare da sceneggiatore per il cinema, un rapporto di amore-odio. Continua la carriera da giornalista "Risorgimento liberale", poi passa a "Il Secolo XX" (alcuni articoli li firma con lo pseudonimo Pickwick), "Star", "Mercurio", "Domenica" e "Città" e "La città libera", "Cinelandia" (settimanale da lui fondato che dura cinque mesi del 1946), "Film Rivista", "Giornale di Sicilia", "L'Europeo", "La Voce Repubblicana", "Corriere di Milano", "Bis". Nel 1947 vince il primo Premio Strega con Tempo di uccidere, appassionato romanzo sulla sua esperienza in Etiopia, scritto in appena tre mesi dietro espressa richiesta di Leo Longanesi.

E poi "Il Mondo", caporedattore fino al 1951, scrive la rubrica "Diario notturno".

Flaiano scrive alcune tra le più belle sceneggiature del cinema del dopoguerra, collaborando a film di registi quali Federico Fellini (10 film), Marcello Pagliero e Alessandro Blasetti (4 ciascuno), Luigi Zampa, Luciano Emmer e Gianni Franciolini (3 ciascuno), Romolo Marcellini, Alberto Lattuada, Camillo Mastrocinque, Mario Soldati, Mario Monicelli, Dino Risi e Gian Luigi Polidoro (2), ma anche Renato Castellani, Roberto Rossellini, William Wyler, Domenico Paolella, Michelangelo Antonioni, Antonio Pietrangeli, Eduardo De Filippo, Pietro Germi, Elio Petri e altri ancora.

All'inizio di marzo 1970 viene colpito da un primo infarto. Il 5 novembre 1972 pubblica nel Corriere della Sera il suo ultimo articolo, di carattere autobiografico. Il 20 novembre dello stesso anno, mentre è in clinica per alcuni accertamenti, viene colpito da un secondo, questa volta fatale, infarto. Un consistente "fondo Flaiano", comprendente materiale cinematografico, disegni e numerosa altra documentazione della sua attività, è attualmente custodito e consultabile presso la Biblioteca Cantonale del Ticino a Lugano, donato dalla moglie Rosetta, ivi stabilita dopo la morrte del marito.

A Pescara il mediamuseum è dedicato a Flaiano.

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