Ispirato al Druidismo e alle tradizioni celtiche, ne ha ereditato il calendario, detta "Ruota", con 8 grandi Sabbah del Sole e 13 Esbath o Lunazioni e alcuni oggetti considerati sacri, come il "Pentacolo" o il culto per il sambuco, di cui parleremo più avanti. Il termine "Wicca" è una translitterazione del termine inglese "Witch", ovvero strega e nulla a che vedere con magia nera o satanismo. Sì tratta di un culto pagano politeista in cui il Dio Sole e la dea Luna fanno da padroni e a cui si affiancano antichi dei del passato, egizi o latini e nordici,come Iside, Proserpina o Odino. A portare in voga questo culto è stato lo studioso Inglese Gerard Gardner, circa sessanta anni fa, ma ad ogni modo, gli ha dato solo un nome ed una connotazione precisa, in quanto le così dette"streghe bianche" sono sempre esistite.
La Wicca non ha dogmi, si basa su una sola legge eterna. "Non fare del male, fai ciò che vuoi", contenuta in un lungo e bellissimo testo poetico, che ha il titolo di Wiccan Rede o Legge Wicca.
Sì tratta di segretissimi consigli e bellissime premure per la vita.
Si legge nel Wiccan Rede di non bruciare mai la pianta di sambuco. "Non bruciarlo, o sarai maledetto!" E sì, negli antichi manuali si evinceva la grande sacralità di questo albero, che tra l'altro, al vento emana una fragranza delicatissima che ricorda l'incenso. Tutti i Wiccan possiedono un loro personalissimo altare, con fiori, frutti e cristalli che variano a seconda delle festività della Ruota.
Gli strumenti fondamentali di un Wiccan sono molti. Ne citeremo solo alcuni.
Innanzitutto grande e profonda simbologia metaforica possiede il Pentacolo (da non confondere assolutamente con l'oggetto simile dei Satanisti, di significato opposto e decisamente differente.) Il Pentacolo Wicca è una stella a cinque punte racchiusa in un cerchio, in cui le tre punte superiori rappresentano i tre aspetti della Dea (detta Dea Triplice) e le due punte inferiori sono la duplice manifestazione del Dio, ovvero la fertilità e l'aldilà. Una Wiccan deve possedere un Libro delle Ombre, detto anche "Grimonio", da un'espressione tardo ottocentesca. Trattasi di un libro vademecum della strega, in cui ella scrive davvero tutto.
Una curiosità... Molti secoli fa I Libri delle Ombre venivano scritti in alfabeto runico.
Ed uno degli strumenti più tipici di una strega alchimista è certamente l'athame, ovvero il "coltellino tuttofare" con cui confeziona, sbriga, taglia Erbe.
Ed ora... Ispirata da queste nozioni e da qualche fantasia, condividero' una mia poesia, che qualche anno fa vinse il Terzo Premio Presso il Concorso di Poesia Musicata di Mattinata di Foggia.
Strega
Io voglio stare qui
E a piedi nudi danzare
Attorno a un fuoco d'estate
Sentire i graffi degli scogli
Sulle gambe ferite
Con le labbra salate
Lanciare in alto le mie mani
Che trasformo in cielo
In mille piume dorate
Voglio cospargere così
Questa nera città
Di parole bruciate
Voglio scoprire
Luoghi segreti
Voglio cantare
In girotondo
Voglio creare
Nuovi pianeti
Voglio aspettare
La fine del mondo
Mi specchio nella luna
Splendida e bianca
E cade in fondo al vuoto una lacrima stanca
Seguo l'ombra della notte
Bacio la sua pelle
Intanto aspetto con ansia pacata
Le nostre sorelle
Dondolare magnifico
Di un grido lontano
È l'angoscia di un attimo
Che tende la mano
Una strega nostalgica
Del suo bel passato
Ucciso in un secondo
In questo mondo malato
..
Se mi senti sussurrar su un albero di noce
Stai attento e fai tacere sempre la tua voce
Se mi vedi muovere ricorda la Strega
Che s'agita fra l'etere e allora:zitto e prega!
Manuela Prosperi Autrice
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