La mostra è accessibile con ingresso libero al Vittoriano, nella Sala Zanardelli, fino a domenica 25 febbraio 2024. L’esposizione celebra la conclusione della campagna di restauro del fregio dell’Altare della Patria realizzato dallo scultore lombardo Angelo Zanelli (San Felice di Scovolo, 17 marzo 1879 – Roma, 1942). Smontati i ponteggi, il fregio è restituito agli occhi del pubblico proprio il giorno dell’inaugurazione della mostra. La mostra è curata dal professor Valerio Terraroli (Università degli Studi di Verona), uno dei maggiori specialisti dell’arte italiana tra Otto e Novecento, in collaborazione con l’Archivio Centrale dello Stato, la Soprintendenza speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma e la Fondazione Brescia Musei.
La mostra ricostruisce le vicende della decorazione scultorea dell’Altare, dal concorso del 1908 al referendum popolare in occasione dell’inaugurazione del Vittoriano nel 1911 che portò alla definitiva vittoria di Angelo Zanelli, dai vari stadi dell’esecuzione all’inserimento della Tomba del Milite Ignoto nel 1921 fino alla collocazione della statua de La Dea Roma nel 1925. La mostra racconta inoltre il percorso artistico di Zanelli all'interno della cultura simbolista italiana, attraverso alcune opere che hanno preceduto il progetto per il fregio romano, e la successiva evoluzione del suo linguaggio. Obiettivo della mostra è poi spiegare come e perché il fregio di Zanelli concorse, in uno con l’orientamento politico di Giuseppe Zanardelli, il progetto dell’architetto Giuseppe Sacconi per il Vittoriano e opere di scultori coevi quali Leonardo Bistolfi, Ettore Ximenes e Arturo Dazzi a forgiare i simboli dell'Italia unita, plasmando l’immaginario visivo e valoriale della nuova nazione.
Nella Sala Zanardelli sono esposti i gessi delle collezioni del VIVE provenienti dai depositi, studiati e restaurati per l’occasione, opere del lascito Zanelli provenienti dalla Fondazione Brescia Musei e altre testimonianze da istituzioni museali e da collezioni private. Il punto focale dell’esposizione è la Dea Roma, figura centrale del fregio medesimo, in asse con il monumento equestre di Vittorio Emanuele II, e fulcro visivo dell'intero Vittoriano, le origini e gli sviluppi della sua iconografia e le influenze che questa immagine ha esercitato nel tempo. Seguendo la linea tracciata dalla direttrice Edith Gabrielli per le mostre focus, che vanno ad approfondire la conoscenza delle collezioni del VIVE, al termine del percorso espositivo è possibile accedere a una sala sala immersiva: l’installazione intende “far entrare” letteralmente visitatori nel fregio appena restaurato, per ammirarlo nel minimo dettaglio grazie alla potenza del digitale.
“Dopo Bronzo e Oro, questa su Zanelli è la seconda mostra focus promossa dal VIVE – dichiara Edith Gabrielli. Per molto tempo non solo Zanelli, ma tutti gli scultori attivi nel Vittoriano sono rimasti vittime di una mancata comprensione critica. La mostra contribuisce a cambiare il senso delle cose: essa aiuta il pubblico e – perché no? – anche gli studiosi a conoscerli meglio. Ne emerge un quadro diverso e certamente positivo: possiamo così affermare che il grande fregio dell’Altare della Patria è così definitivamente restituito al pubblico e alla critica”. Il catalogo della mostra è pubblicato da Skira.