Un vigile del fuoco protagonista del romanzo "Da quassù" di Thomas Pistoia. Rischia la vita per salvare un italiano e una straniera. Ma non chiamatelo eroe. Roma - Pier è un giovane vigile del fuoco. Timido e coraggioso, ama molto il suo lavoro. Sa che non sempre è umanamente possibile aiutare chi è in pericolo, eppure soffre di un assurdo senso di colpa ogni volta che non riesce a salvare qualcuno. Un giorno si ritrova spettatore di una situazione paradossale: Fatimah, un’extracomunitaria che ha vissuto tutti gli orrori dell’immigrazione, chiama i pompieri per segnalare che Mario, il suo vicino di casa, imprenditore di fede leghista caduto in disgrazia e in preda ai pignoramenti, sta per gettarsi dal tetto del palazzo in cui abita.

Pier è l'unico che riesce a conquistare un po' della fiducia dell'aspirante suicida. Resta così, isolato dalla sua squadra, sul tetto, in compagnia di Mario e di Fatimah. Improvvisamente dovrà affrontare insieme a loro un inatteso pericolo mortale. E niente sarà più come prima. Molto legato ai temi della mafia e dell’immigrazione, che ha trattato anche come sceneggiatore di fumetti (Nathan Never), giunto alla sua seconda prova letteraria dopo la pubblicazione de “La leggenda del Burqa” (2016), Pistoia spiega com’è nato il personaggio: “ho grande ammirazione per i pompieri. Hanno uno spirito di corpo incrollabile, restano vigili del fuoco nello spirito anche quando dismettono la divisa. Il loro eroismo e la loro generosità non hanno eguali. Sono i supereroi della realtà. Pier rappresenta la speranza che non muore mai anche quando sembra che tutto sia finito".

“Da Quassù”, la cui prefazione è a opera dello scrittore Matteo Bussola, è edito da Tempesta Editore, che lo ha presentato per la prima volta il 4 ottobre scorso presso l’Auditorium Parco della musica, in occasione di Insieme, fiera organizzata dall’AIE.