Sagome scure giganti, spesso adornate con cappelli a tesa larga e bastoni da passeggio, si dice che potrebbero apparire al crepuscolo e all'alba, osservino immobili i viaggiatori. Secondo la leggenda nessuno li ha visti da vicino, sparirebbero avvicinandosi.
I visitatori riferiscono che li vedono appollaiati minacciosamente sulle cime delle montagne da più di 300 anni.
Per gli psicologi sarebbero illusioni, allucinazioni o interpretazioni errate di stimoli naturali provocate dall'esaurimento o dall'isolamento .Gli infrasuoni, che possono essere generati dal vento, possono causare disagio e ansia, sono spesso collegati ad avvistamenti paranormali.
Per altri sarebbe un'illusione ottica conosciuta come lo spettro di Brocken, chiamato anche "spettro di montagna", può verificarsi in determinate condizioni atmosferiche quando il sole si trova ad un'angolazione particolare. L'ombra del soggetto può essere proiettata su un banco di nuvole attorno a lui, creando l'illusione di una grande figura umanoide oscura. È noto che i Guardiani dell'Oscurità vengono brevemente menzionati in " Volo " di John Steinbeck , incluso nella raccolta del 1938 dei suoi racconti The Long Valley:
"Pepé si guardava indietro ogni minuto con sospetto, e i suoi occhi cercavano le cime delle creste davanti a lui. Una volta, su uno sperone bianco e brullo, vide per un momento una figura nera; ma distolse subito lo sguardo, perché era uno dei osservatori oscuri. Nessuno sapeva chi fossero gli osservatori, né dove vivessero, ma era meglio ignorarli e non mostrare mai interesse per loro. Non davano fastidio a chi rimaneva sulla pista e si faceva gli affari propri."
Insieme a questo, agli "osservatori" fa riferimento anche il poeta Robinson Jeffers nella poesia titolare della sua raccolta del 1937 Such Counsels You Gave to Me & Other Poems :
...pensò che potesse essere uno degli osservatori, che spesso si vedono in questo tratto di costa, forme che sembrano umane agli occhi umani, ma certamente non sono umane. Vengono da dietro le creste per guardare. Ma quando si avvicinò riconobbe gli abiti trasandati e i capelli chiari e perfino la fronte rivolta e la linea concava dall'occhio alla mascella, così che non si stupì quando la figura che si voltava verso di lui nella quiete del crepuscolo mostrò il suo stesso volto. Poi si sciolse e si confuse con le ombre al di là...