Stampa questa pagina
Giovedì, 21 Dicembre 2023 17:34

E' anche tempo di Yule, solstizio invernale e di antichi simboli del Natale.

Scritto da Angela Curatolo

Yule è la variante inglese del norreno Jól e del tedesco Jul, significa "ruota", perchè nel solstizio d'inverno, la "ruota dell'anno si trova al suo estremo inferiore e inizia a risalire".

La celebrazione avveniva durante il solstizio invernale in epoca precristiana. Rimane una festa misteriosa, da scoprire. Era un periodo di riposo, festa e danze, in Islanda continuò a essere celebrato per tutto il Medioevo, fino all'epoca della Riforma. Usanza voleva che nacque lì il sacrificio di un maiale in onore del dio norreno Freyr, una tradizione che è rimasta nella cultura scandinava, in cui a Natale si consuma carne di maiale. Lo storico francese Michel Rouche riporta che le gilde di artigiani del IX secolo, furono denunciate dal clero cattolico per i loro patti di reciproco sostegno, formulati in banchetti annuali che si tenevano il 26 dicembre, "giorno di festa del dio pagano Jul", in cui venivano evocati demoni e spiriti dei morti.

Quando i missionari iniziarono la conversione dei popoli germanici, adattarono alla tradizione cristiana molti simboli e feste locali come l'immagine di san Nicola di Bari venne sostituita a quella di Odino o di personificazioni dell'inverno, trasformandosi in Sinterklaas e poi nel moderno Babbo Natale/Santa Claus. La festa di Yule venne quindi trasformata nel Natale, mantenendo però alcune delle sue tradizioni originarie.

Molti simboli moderni del Natale derivano da Yule: l'uso decorativo del vischio (di origine celtico-druidica e nella religione nordica legata al mito di Baldr) e dell'agrifoglio (anch'esso legato alla leggenda norreno-germanica di Baldr) e l'albero di Natale. Così come gli alberi da frutta, anche i sempreverdi sono un elemento fondamentale delle celebrazioni del solstizio invernale negli originali culti degli alberi. L'albero sempreverde, che mantiene le sue foglie tutto l'anno, è un ovvio simbolo della persistenza della vita anche attraverso il freddo e l'oscurità dell'inverno. La birra e il pane venivano offerti agli alberi in Scandinavia. L'albero di Yule rappresentava la fortuna per una famiglia così come un simbolo della fertilità dell'anno che sarebbe arrivato.

Nella Wicca e nel druidismo e celtismo Yule è una delle feste minori degli otto Sabbat e viene festeggiata il 21 dicembre del calendario gregoriano. Viene celebrata anche dall'etenismo, ovvero il neopaganesimo germanico. In alcune tradizioni si commemora la morte dello Holly King ("Re Agrifoglio") che simboleggia l'anno vecchio ed il sole al declino, per mano del suo successore, Oak King ("Re Quercia"), che simboleggia l'anno nuovo ed il sole che inizia la sua ascesa. In altre tradizioni si celebra la nascita del nuovo dio Sole bambino, (vedi anche l'antica festività Romana del Sol Invictus, innestata sulle precedenti feste del Sol Indiges e dei Saturnali e fissata dall'imperatore Aureliano il 25 dicembre del calendario giuliano).

Il rituale tradizionale è una veglia celebrata dal tramonto all'alba successiva (la notte più lunga dell'anno) per assicurarsi che il sole sorga nuovamente. Fra i sabbat neopagani, Yule è preceduto da Samhain e seguito da Imbolc.

Poiché, nell'emisfero meridionale, Natale cade nel periodo più caldo dell'anno, alcuni australiani celebrano una seconda festa nel solstizio d'inverno a giugno; questa festa è nota come Yulefest.

Articoli correlati (da tag)