Le case in pietra del borgo di De Contra sono caratteristiche, perché le pietre venivano fissate con impegno dagli abili scalpellini locali. Ci incamminiamo sulla strada comunale e dopo poche decine di metri, si intercetta il sentiero del Parco “P”. All’ingresso c’è una grande croce che abbraccia tutte le montagne, chiamata IL CALVARIO. Ti devi immediatamente fermare ed appagare i sensi per il panorama spettacolare che si apre sulla Maiella, sulla Valle dell'Orfento, sul borgo di Caramanico, sul Morrone e sull’alta Valle dell'Orta. Questo sentiero offre inoltre meditazione e ricordi perché, dopo il proclama di armistizio di Badoglio dell'8 settembre 1943, i prigionieri alleati fuggiti dal campo di lavoro di Acquafredda presso Roccamorice PE, mentre i nazisti davano loro la caccia, si rifugiarono nei ricoveri, (alcuni presenti su questo sentiero), nelle grotte, nei fienili e nelle masserie del vallone dell’Orfento. I prigionieri nascosti in questo ambiente, trascorsero un intero inverno nutriti dagli abitanti, sia di Caramanico che delle Contrade vicine, i quali pur consapevoli che potevano perdere la vita, hanno accettato questo rischio. Così i prigionieri riuscirono a sopravvivere sino al ricongiungimento col proprio esercito, vicino Fara San Martino CH. L’Abruzzo FORTE E GENTILE si è distinto nell’aiutare questi prigionieri fuggiti. Il Caporal maggiore neozelandese John Evelyn Broad, tornato in Patria, scrisse un libro “POVERA GENTE POVERI NOI” trascrivendo gli appunti annotati ogni giorno sul diario e, raccontò come fuggì con altri due internati dal campo di lavoro di Acquafredda. Nel sentiero abbiamo incontrato un ricovero, che il mio amico è andato ad esplorare. Si trova su un crinale impervio e difficoltoso da raggiungere. Io ho preferito aspettarlo. È entrato, ha scattato foto e realizzato un video, penso che è il primo. Oltre alla bellezza, c’è un simbolo che sembra il numero “3 con un baffo…” Da ricerche dovrebbe discendere da OM (ॐ), scritto anche come (A, U, M) che rappresenta gli stati di veglia, sogno e sonno profondo, simboleggiando l'intero ciclo della coscienza umana. È un termine sanscrito indeclinabile che, col significato di solenne affermazione, è posto all'inizio di buona parte della letteratura religiosa indiana. Ai posteri l’ardua sentenza! Seguitiamo il sentiero e vediamo molti fiori, come il gladiolo, la rosa canina, ed erbe aromatiche come l’origano. Anche la tana dei bruchi della processionaria, disgustevoli alla vista e pericolosi per i pini. Arrivati al ponte di Caramanico (536 m), sono rimasto solo perché il mio amico aveva impegni. Ho proseguito sul sentiero “S” che scende ripidamente sul torrente Orfento. Arrivato sul ponte in legno, (500 m), ho alzato lo sguardo ed ho osservato l’acqua copiosa che cadeva, si nebulizzava e mi bagnava il viso. I minuti trascorrevano ed io fermo, ipnotizzato da questo regalo della natura che noi non meritiamo, per come la trattiamo. Tornato alla realtà, mi incammino, non c’era nessuno, ma al terzo ponticello mi sono bloccato! Si è impossessato di me una inquietudine, provocata dal terreno scivoloso, dall’acqua alta che sfiorava i ponticelli, rumoreggiante, violenta, che si infrangeva contro le rocce nella forra ed anche in qualche punto fuoriuscita dall’alveo. Sono tornato in fretta alla cascata. Nuovamente in estasi ed emozionato, fisso sul secondo balzo della cascata un qualcosa che per il fenomeno della “pareidolia” mi sembra un felino… le orecchie e il viso ci assomigliano … Questa pausa mi è stata utile per rilassarmi. È difficile allontanarmi da questo luogo eremitico dove il segnale “S SENTIERO DELLO SPIRITO”, ci calza a pennello! Risalgo la ripida salita per arrivare alla vettura. Ho percorso SETTE chilometri con un dislivello di 350 metri in discesa e di 100 metri in salita, in tre ore. Io ed alcuni amici preferiamo all’escursione l'esplorazione, che oltre ad offrici l'ingrediente sorpresa, ci stimola l’attenzione, la curiosità, la ricerca. Tutto Questo, ha su di noi un effetto benefico, con un immediato senso di piacere e soddisfazione. La sera, quando si torna a casa e si è in un momento di riposo, magari ad occhi chiusi, “il riesaminare “le immagini della giornata così ricca, così particolareggiata, ci aiuta a trattenerle in maniera indimenticabile, nella memoria.
Venerdì, 16 Maggio 2025 12:52
Decontra di Caramanico Ponte di Caramanico cascata Valle dell'Orfento
Scritto da Luciano PellegriniLuciano Pellegrini
Con un amico ho fatto una escursione interessante dal borgo di De Contra (830 m), una frazione del comune di Caramanico Terme PE, sul sentiero del Parco con segnaletica “P”, che scende al Ponte di Caramanico (536 m), sulla S.P. 487.
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