Martedì, 05 Settembre 2023 13:01

Dall'isolamento alla comunità: come il gaming è diventato un fenomeno sociale

Scritto da rednez

 

La pandemia ha cambiato molte abitudini. La principale, forse, riguarda il modo in cui siamo abituati a fruire dei contenuti. In particolar modo, dunque, è cambiato il mondo dell’intrattenimento.

Un settore che è esploso è quello del gioco online. Che, nei mesi più duri del Covid-19, a cavallo tra 2020 e 2021, è diventato sempre più immersivo. Certo, ciò anche grazie soprattutto al marketing che ci ha girato intorno. Da dove è nato il successo di certi prodotti, se non dal marketing che ha capito che la maggior parte dei giocatori (e quindi spettatori) ha un’età compresa tra i 14 e i 40 anni? La generazione che abbraccia Millennials e Z, insomma, è quella che totalizza più ore e fruisce di più contenuti.

Il merito è triplice: delle case di sviluppo, che hanno prodotto titoli sempre più performanti a velocità sempre più sostenuta; dei giocatori, amatoriali e professionisti, bravi questi ultimi a capire che il gioco poteva – e doveva – essere anche un lavoro; per concludere grazie alle piattaforme che nascono per trasmettere sessioni di gioco.

Stiamo parlando ovviamente di Twitch, piattaforma che nel periodo della crisi sanitaria ha spopolato al punto tale da diventare monopolizzatrice del mercato. Ma nel tempo il prodotto di casa Amazon non è stato più solo. A Twitch, infatti, si sono affiancate rispettivamente YouTube Gaming e Facebook Gaming. La rivoluzione è stata di quelle clamorose: il più grande contenitore di video al mondo e il social più utilizzato di tutti hanno lanciato la propria sfida, aprendo le porte al mondo del gaming.

In questo caso il gaming è diventato maggiormente immersivo, come si diceva, perché ha cominciato ad occupare sempre più spazio. E quindi a non essere visto più come qualcosa di nicchia o, peggio ancora, di isolato bensì come parte integrante della quotidianità. Un discorso, questo, che vale anche per l’Italia, che si è scoperta così una nazione di videogiocatori.

Da un certo punto di vista si è scoperta anche una dimensione social del gioco, inteso come coagulante, come fenomeno capace di unire piuttosto che dividere. Lo dimostra il fatto che preponderante oggigiorno è il gioco in community, in live chat, da condividere con amici o anche con chi si incontra per puro caso anche in live, per usare il gergo dei giocatori.

Gioco quindi come fenomeno sociale, si diceva. Con buona pace di chi ha alimentato, o alimentava fino a non molto tempo fa, vecchi stereotipi ormai definitivamente tramontati. Il futuro è all’insegna del gaming.