Montesilvano, 1° febbraio 2024  - L'essere umano ha sempre cercato, dalla notte dei tempi, di conoscere se stesso come entità fisica con tutte le sue relative capacità intellettive. Per esempio ha realizzato il volo verticale sognato da molti secoli. Sa che la morte fisica è dovuta alla decomposizione delle cellule che, ad un certo punto, non si rinnovano più.

Sta lavorando alla intelligenza artificiale.

C'è un certo disinteresse per quanto all'anima si riferisce. Tutti sappiamo della sua convivenza con l'essere umano, ma essa da dove viene?

Dopo la morte del nostro fisico l'anima dove va? Dopo l'era degli sciamani (mediatori tra il Cielo e la Terra) dal sesto secolo a.C. l'uomo ha cominciato a far uso del cervello in maniera razionale.

Socrate si accorge di non sapere, Platone  ed Aristotele non negano l'esistenza dell'anima. Tutti ipotizzano l'immortalità dell'anima, da San Tommaso d'Aquino, dottore della Chiesa, agli scienziati. che hanno sentenziato:  "L'anima è della sostanza dell'universo". Ricordo, in proposito, Confucio che alla domanda dei suoi discepoli: Maestro ma dopo la morte dove andremo?

La risposta: "Figlioli cari se non sappiamo da dove siamo venuti come possiamo sapere dove andremo".

In considerazione dei due predetti enunciati, e non sicuro dei limiti della umana intelligenza, concludo che c'è ancora molto da scoprire da dove viene e dove andrà l'anima al termine della umana esistenza. Con la speranza, in futuro, di un barlume di luce!