Lunedì, 18 Settembre 2023 15:24

La storia e le origini degli oracoli. L'oracolo di Delfi e la Sibilla Cumana.

Scritto da Manuela Prosperi

Di Manuela Prosperi Autrice

Gli oracoli erano, in antichità, una forma di divinazione delle società di una volta.


Il loro ruolo era strettamente legato alla religione e alla struttura sociale.
I maggiori oracoli si sono avuti nella civiltà ellenica, ma c'è una vasta tradizione presente anche in Tibet da tempi antichissimi.
Il termine oracolo deriva dal latino "oraculum", che significa "dire, parlare".
Gli oracoli esprimevano i loro responsi in versi, spesso incomprensibili e spesso dopo sogni o particolari stati di incoscienza.
Nell'antichità essi controllavano molte decisioni politiche, ad esempio se fosse necessario o no entrare in guerra. Inoltre fornivano responsi sulla salute,sui crimini e sulle relative punizioni.
I santuari dove vivevano gli oracoli godevano di notevole prestigio ed erano molto ricchi. I Greci, i primi e i più importanti cultori di oracoli, vi ricorrevano spesso e volentieri offrendo doni.
Il tempio più famoso era quello di Delfi, meta di pellegrinaggio e sede di competizioni sportive, musicali e letterarie.
Grazie alle offerte dei fedeli, si trattava di un tempio molto ricco.
La sua sacerdotessa era la Pizia e rispondeva a tutti.
Fuori dal tempio vi era la famosissima iscrizione "GHNOTI SEAUTON", ovvero "Conosci te stesso".
In merito all'attribuzione dell'epigrafe vi è grande incertezza.
C'è chi dice sia di Chilone...Aristotele ci dice che è della Pizia stessa...
Ad ogni modo, "Conosci te stesso" può sembrare una frase banale ma non lo è.
Include la conoscenza dell'intero universo e come afferma in seguito anche Gregorio di Nissa "Conosci Dio, per conoscere te stesso", quindi nell'immenso universo, anche L'immenso Divino.

Ma in Grecia vi erano anche altri oracoli, per esempio per chiedere riguardo alla salute. Vi erano gli oracoli che facevano da intermediario col dio Esculapio, il più importante tempio era ad Epidauro.

Anche Roma aveva i suoi oracoli.
Il più famoso, sempre collegato ad Apollo, era la Sibilla Cumana.
Sacerdotessa di Apollo ed Ecate, teneva i suoi oracoli nell'Antro della Sibilla, presso il lago dell'Averno.
Il termine "Sibilla" è riconducibile al greco attici "Theoboule'", ovvero "Volere divino".
Le sibille erano giovani sacerdotesse che si dice vivessero moltissimi anni.

La figura della Sibilla Cumana appare anche nelle Metamorfosi di Ovidio.
Quiella racconta ad Enea del dono di Apollo della sua longevità.

Anche Dante la cita spesso nel Paradiso.

In Harry Potter C'è Un personaggio a lei dedicato, Sibilla Cooman.

In Tibet vi è una tradizione antichissima di oracoli. Risalente alla tradizione mahayana, per i tibetani essi costituiscono un collegamento tra il mondo dei vivi e gli dei.
Gli oracoli sono medium, saggi, protettori, guaritori, consiglieri.
Essi sono posseduti dallo spirito, che li attraversa e attraverso di esso, profetizzano.

Il più famoso oracolo tibetano è Nechung, una delle divinità protettrici del Dalai Lama Tenzin Gyatso.
Messaggio dell'oracolo al pellegrino all'ingresso del santuario di Delfi ("Ghnoti Seauton")

"Ti avverto, chiunque tu sia. Oh tu che
desideri sondare gli arcani della Natura,
se non riuscirai a trovare dentro di te
stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo
nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie della
tua casa, come pretendi di trovare altre
meraviglie? In te si trova occulto il tesoro
degli dei.
Uomo, conosci te stesso e conoscerai
L'Universo degli dei."