Lunedì, 11 Maggio 2020 16:32

I 42 comandamenti di Maat, l'armonia contro il Caos

Scritto da Angela Curatolo

Gli egiziani seguivano i quarantadue comandamenti di Maat, figlia di Ra, emblema della Giustizia e della Verità, i suoi simboli erano “la bilancia” e soprattutto “la piuma", l'Ordine Cosmico contrapposto al caos sterile e i suoi sacerdoti avevano elaborato regole da seguire per migliorare la società.

La sua nemesi era Isfet, la menzogna, il Caos. Infatti Maat era stata inviata dal Padre per eliminarlo.

Il ruolo di Maat era primario nella pesatura delle anime nel Duat, l'oltretomba egizio. La sua piuma era la misura che determinava se l'anima del defunto avrebbe raggiunto l'aldilà o meno. Il cuore, sede dell'Anima, di ogni defunto, secondo gli egizi, veniva soppesato, nella Sala delle due Verità, o delle due Maat sul piatto di una bilancia custodita da Anubi: sull'altro piatto stava la piuma di Maat. Il peso del cuore non doveva superare quello della piuma. Questo è il motivo per cui il muscolo cardiaco non veniva asportato dalla salma durante la mummificazione, a differenza di tutti gli altri organi. Se il cuore risultava dello stesso peso della piuma di Maat, o più leggero, ciò significava che il trapassato aveva condotto una vita virtuosa e sarebbe perciò stato condotto nei campi Aaru, luogo di beatitudine, presso Osiride. Se invece pesava più della piuma, il cuore veniva divorato dal mostro Ammit, senza speranza d'immortalità.

La pesatura del cuore, o psicostasia, solitamente raffigurata nelle illustrazioni del Libro dei morti e nelle pitture sulle pareti delle tombe, presenta Anubi mentre supervisiona la pesatura e il mostro Ammit accovacciato in attesa del risultato. Un'altra tradizione voleva che Anubi recasse l'anima al cospetto del defunto Osiride, il quale compiva la psicostasia. Mentre il cuore veniva pesato, il defunto recitava le cosiddette 42 confessioni negative davanti ai 42 sono i giudici di Maat.

In Egitto i 42 comandamenti non avevano una funzione punitiva, ma erano considerate un modo per vivere bene e rispettare gli altri.

Ecco l'elenco:

1) Non uccidere e non permettere che nessuno lo faccia.

2) Non tradire la persona che ami o il tuo coniuge.

3) Non vivere nella collera.

4) Non spargere terrore nelle persone.

5) Non assalire e non provocare dolore al prossimo.

6) Non sfruttare il prossimo e non praticare la schiavitù.

7) Non fare danni che possano provocare dolore all'uomo o agli animali.

8) Non causare spargimento di lacrime.

9) Rispetta il prossimo.

10) Non rubare ciò che non ti appartiene.

11) Non mangiare più cibo di quanto te ne spetti.

12) Non danneggiare la Natura.

13) Non privare nessuno di quello che ama.

14) Non dire falsa testimonianza.

15) Non mentire per far del male ad altri.

16) Non imporre le tue idee agli altri.

17) Non agire per fare del male agli altri.

18) Non parlare dei fatti altrui.

19) Non ascoltare di nascosto fatti altrui.

20) Non ignorare la Verità e la Giustizia.

21) Non giudicare male gli altri senza conoscerli.

22) Rispetta tutti i luoghi sacri.

23) Rispetta e aiuta chi soffre.

24) Non arrabbiarti senza valide ragioni.

25) Non ostacolare mai il flusso dell'acqua.

26) Non sprecare l'acqua per i tuoi bisogni.

27) Non inquinare la terra.

28) Non nominare il nome dei Neteru invano.

29) Non disprezzare le credenze altrui.

30) Non approfittare della fede altrui per fare del male.

31) Non pregare né troppo né troppo poco gli Dei.

32) Non approfittare dei beni del vicino.

33) Rispetta i defunti.

34) Rispetta i giorni sacri anche se non credi.

35) Non rubare le offerte fatte agli Dei utilizzandole per te stesso.

36) Non disprezzare i riti sacri anche se non ti aggradano.

37) Non uccidere gli animali senza una ragione seria.

38) Non agire con insolenza.

39) Non agire con arroganza.

40) Non vantarti del tuo benessere di fronte ad altri.

41) Rispetta questi principi.

42) Rispetta la legge se non contrasta con questi principi

Gli egizi credevano fermamente nella fondamentale sacralità e unità dell'universo. L'armonia della realtà era preservata da una corretta vita pubblica e religiosa; si riteneva che ogni atto contro Maat, cioè ogni atto che disturbasse l'ordine stabilito delle cose, avrebbe avuto delle conseguenze sull'individuo e sullo Stato. Un faraone empio, per esempio, avrebbe gettato il Paese nella carestia, così come un individuo blasfemo avrebbe potuto perdere la vista.