Martedì, 25 Febbraio 2020 18:21

Il disco di Festo, ancora un mistero affascinante

Scritto da Angela Curatolo
il disco museo di Eraclea Creta il disco museo di Eraclea Creta

Faruso o Festos è una cittadina che si trova a Heraklion, regione di Creta, isola greca. Anticamente era parte del regno di Knossos governata da "Re Minosse"

Il primo insediamento risale al tardo Neolitico a partire dal 3000 a.C.. L'antico sito archeologico, accanto alla città moderna, molto turistica, appartiene a quella che era stata un tempo la seconda città più grande di Creta nel periodo Minoico.

Festos aveva una propria moneta. Gli abitanti adoravano Afrodite e dea Leto, per loro Phytia. Festos aveva creato un'alleanza con altre città autonome cretesi, si muoveva bene con i vicini, nonostante ciò verso la fine del III secolo a.C. fu distrutta dai Gortiniani.

Thomas Abel Brimage Spratt nel 1853, esaminando la zona, individuò gli insediamenti e i monumenti di Creta, sulle indicazioni di Strabone.

50 anni dopo Federico Halbherr e il suo equipaggio iniziarono a scoprire i resti di un vasto complesso, Festos sembra essere stato un centro amministrativo, lo si scopre sui documenti trovati da Arthur Evans a Knossos. Venne scoperto da Luigi Pernier, archeolo itaiano, nel vasto sito un palazzo dell'età del bronzo, distrutto, forse dal terremoto, oltre a strutture del primo periodo minoico altre del tardo.

La scoperta più misteriosa che desta interesse e stupore ancor oggi, avvenne nel 1908. Pernier trovò quello che venne chiamato disco di Phaistos, la scoperta avvenne negli scantinati del del palazzo minoico. E' un disco di argilla, datato tra il 1950 a.C. e il 1400 a.C.. Il disco ha un diametro di circa 15 cm e è intarsiato su entrambi i lati da simboli che ancor oggi rimangono intraducibili, posti ad aspirale e dal significato sconosciuto. Esposto al museo archeologico di Heraklion presenta 241 impressioni, che comprendevano 45 segni diversi, fatti premendo su un disco di argilla morbida, in una sequenza in senso orario diretta al centro del disco. <p< Il Disco di Festos ha spinto tanti appassionati a cercar di decifrare il significato dei simboli, la stele ancor oggi rimane criptica.

Non è detto che si tratti una scrittura, linguaggio per comunicare, ma la maggior parte da questo presuppsoto. Sillabario, alfabeto o una logografia, tutte le teorie sono rimaste insufficienti e incompiute anche perchè il disco è unico nel linguaggio anche se c'è un altro reperto che presenta un simile simbolismo, l'Ascia di Arkalochori.

Per questo è ancor più affascinante.

La testa tatuata, la testa con la cresta o piumata, lo scudo, l'accetta, il boomerang, il bambino, la donna, il pettine, la margherita, una pagoda, un corno, zampa di toro, testa di caprone, l'aquila, la papera, il tonno, un fiore la cui forma ricorda la shin, una lettera dell'alfabeto ebraico. Tanti altri simboli sul disco destano interesse e curiosità per un mistero che rimane ancora complicato da svelare.