Ho attraversato un piccolo ponte ed inizio la salita, immerso nella faggeta per andare alla BAITA DEL POETA (920 m) ed alla vicina “piànë dë lë mélë - Piana delle Mele”, (930 m). (Era una radura piana ed ora, dopo il rimboschimento con i pini, è molto boscosa. Certamente c’erano piante di Melo). Su questo sentiero, prima di arrivare al rifugio LA BAITA DEGLI ALPINI (1064 m), si incontra una roccia appuntita a forma di DENTE DEL LUPO. Per questo motivo il sentiero viene collegato a questa forma di dente. Arrivato alla VALLE DELLE MONACHE, “vàllë dë lë mònëchë”, (quasi certamente si riferisce alla proprietà di un convento, in qualche modo legata all'eremo di San Giovanni), abbandono il sentiero F1 e mi incammino sul sentiero F5 (1083 m). Il sentiero F5 è una bretella comoda a mezzacosta, con una altezza costante (1100 m). In poco tempo arrivo a ciò che resta dell'eremo di San Giovanni, (990 m), testimoniato dalla presenza di un breve tratto di muro semisepolto dalla vegetazione. Questo territorio è molto devoto a questo santo che viene ricordato con la sorgente, la cascata, la chiesetta, e il giglio. Si racconta che i fedeli si bagnavano con l’acqua di questa fonte che era considerata curativa e miracolosa. Procedo sul sentiero dove ci sono alcune costruzioni della rete acquedottistica, che portano a valle l’acqua di questa sorgente.
Arrivo al torrente Vesola, che scende dalla Majelletta e lo attraverso facilmente. La zona è ricca di sorgenti, tutte con acqua potabile. Ci sono pozze dove, se si è fortunati, è possibile vedere due tipi di anfibi: la Salamandra pezzata e la Salamandrina dagli occhiali. Dopo un breve tratto in salita, il sentiero procede in falsopiano, all’interno di una faggeta ben curata, per scendere poi, ripidamente. Conviene fare piccoli traversi per perdere quota. Si raggiunge l'incrocio dei sentieri F2 e F5 (1012 m). Il sentiero F2 procede verso la Cascata di San Giovanni, a sinistra, o verso la Piana della Civita, a destra. Scelgo questa soluzione che racconta il mio programma. Con una ripida ma breve salita, arrivo a COLLE GAROFANO, “còllë garòfënë” (1070 m). Ci sono terrazzi panoramici, tracce di sentiero, una enorme parete rocciosa, ed ecco…PIANA DELLA CIVITA,” piànë dë la cìvëtë” (869 m). E’ una estesa radura con la presenza di scavi archeologici, ma il sentiero è meno evidente e la segnaletica carente. Bisogna raggiungere una SCALA DI FERRO per superare un salto di roccia, perché non ci sono altri passaggi. La discesa è moto ripida e sdrucciolevole per il pietrisco, si incontrano alcuni ricoveri pastorali, poi il bosco e si chiude l’anello con l’arrivo a Bocca di Valle CH. Distanza 14 km Tempo 4 ore senza soste Dislivello +/- 650 Difficoltà E