Mercoledì, 04 Dicembre 2024 17:21

Jung e il paranormale

Scritto da Angela Curatolo

"La psiche possiede facoltà particolari, per cui non è del tutto confinata entro lo spazio e il tempo. Si possono fare sogni e avere visioni del futuro, si può vedere attraverso i muri e via dicendo. Solo gli ignoranti negano questi dati di fatto, è assolutamente evidente che questi fatti esistono e sono sempre esistiti."

Lo scriveva Carl Gustav Jung in Gli archetipi dell'inconscio collettivo. Lo psicanalista aveva conosciuto il paranormale, analizzando i fenomeni della sua cugina medium, condusse analisi ed esperimenti parapsicologici. Era un sensitivo. Diceva di aver avuto diverse premonizioni e una visione nel 1913 che annunciava la rovina dell'Europa (la prima guerra mondiale).

I fenomeni paranormali, secondo Jung, sono segnali dell'inconscio collettivo.

Questa è la sua interpretazione innovativa.

I sogni sono spie dell'inconscio individuale ad esempio. Jung lo sperimentò su se stesso annotando sogni, fantasie e disegnandole anche (immaginazione attiva), in quello che sarebbe diventato il Libro Rosso: non lo pubblicò mai, gli eredi autorizzarono la visione dell'opera solo nel 2001 e la pubblicazione del saggio, di intonazione profetica. Le illustrazioni riprendono la tecnica visionaria di William Blake.

Jung studiò anche la reincarnazione, che interpretava originata dai ricordi dell'inconscio collettivo.