Giovedì, 18 Settembre 2025 16:22

Ildegarda di Bingen. Parlare di Dio al mondo con il carisma di una donna In evidenza

Scritto da Carlo Di Stanislao

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"Il mondo è un’eco: se ami, risponde con amore; se odi, ti restituisce odio."
— Meister Eckhart

Parlare di Dio al mondo con il carisma di una donna non è solo una missione spirituale, ma un atto di amore che tocca tutte le dimensioni della vita. Ildegarda di Bingen, monaca benedettina vissuta tra il 1098 e il 1179, rappresenta una delle figure più straordinarie del Medioevo europeo: mistica, teologa, guaritrice, musicista e donna di scienza ante litteram. La sua voce, ancora oggi, continua a illuminare il cammino della Chiesa e a ispirare uomini e donne che cercano un rapporto più profondo tra fede, natura e cura della persona.
Il carisma di una donna che parla di Dio

Ildegarda non si limitò a vivere la clausura, ma trasformò il suo monastero in un faro di sapienza e di speranza. Ebbe visioni fin da bambina e, seppure fragile di salute, condusse un’esistenza intensa: fondò due monasteri, scrisse opere teologiche, mediche e naturalistiche, compose musiche celestiali e divenne consigliera di papi, imperatori e vescovi.

Papa Benedetto XVI la proclamò dottore della Chiesa nel 2012, riconoscendo non solo la sua profondità spirituale, ma anche il contributo unico che le donne possono offrire alla teologia e alla vita della comunità cristiana. Con il suo linguaggio poetico e visionario, Ildegarda seppe parlare di Dio con intelligenza e sensibilità femminile, anticipando tematiche che oggi consideriamo attualissime: ecologia, equilibrio interiore, medicina naturale.
Fitoterapia e rimedi concreti

Tra i lasciti più sorprendenti della santa renana vi sono i suoi scritti di medicina naturale, in particolare Physica e Causae et curae. Qui Ildegarda mostra come la salute sia il frutto di un’armonia tra corpo, anima e creazione. La sua fitoterapia, basata su erbe, spezie e alimenti, rappresenta un patrimonio straordinario che unisce osservazione scientifica, esperienza monastica e spiritualità.

Alcuni rimedi tipici della sua tradizione:

Pane di farro: per Ildegarda il farro era “il migliore dei cereali”, equilibrato e benefico. Il suo consumo quotidiano, sotto forma di pane o zuppe, favoriva digestione e forza interiore.
Tisana di finocchio: depurativa e digestiva, calmava i gonfiori e “schiariva gli occhi interiori”, ovvero aiutava la lucidità mentale.
Vino di galanga: una radice esotica che, macerata nel vino, rinforzava il cuore e ridava energia.
Sciroppo di pere cotte nel vino: utile contro malinconia e disturbi dello stomaco, dolce balsamo per corpo e spirito.
Spezie della gioia (noce moscata, cannella, chiodi di garofano): una polvere da assumere con un pezzetto di pane o in tisane per stimolare memoria, serenità e vitalità.

Questa visione anticipa la moderna nutraceutica, per cui il cibo è non solo nutrimento ma anche cura.
La medicina delle pietre

Oltre alle piante, Ildegarda attribuì grande importanza ai cristalli e alle pietre preziose, raccolte nel Liber lapidum. Per lei, ogni pietra racchiudeva una virtus, una forza vitale proveniente dal fuoco originario della creazione. Questa energia, se usata correttamente, poteva riequilibrare corpo e anima.

Ecco alcuni esempi tratti dai suoi scritti:

Ametista: calmava passioni disordinate e ira; poteva essere portata addosso o immersa in acqua da bere.
Cristallo di rocca: purificatore, utile contro febbri e confusione, da esporre al sole e poi immergere in acqua.
Smeraldo: simbolo di speranza e rinascita, rafforzava il cuore e alleviava la malinconia.
Onice: pietra di protezione, indicata contro paure e angosce notturne.
Topazio: donava gioia e forza interiore, aiutando a superare tristezza e pessimismo.

Lungi dall’essere superstizione, la medicina delle pietre era per Ildegarda un modo per riconoscere che la creazione è sacramento di Dio, e che anche la materia può essere segno della grazia.
Preghiera e guarigione integrale

Per la santa renana, nessun rimedio naturale poteva agire pienamente senza la preghiera. Le erbe, i cibi e le pietre erano strumenti, ma la vera guarigione veniva da Dio. La preghiera accompagnava ogni gesto di cura, trasformando la medicina in liturgia della vita.

Un esempio era associare la preparazione di tisane a brevi invocazioni, o portare con sé una pietra accompagnata da un salmo. Così, la terapia diventava atto spirituale, unendo natura, scienza e fede.
Un’attualità sorprendente

Oggi la medicina di Ildegarda è riscoperta in molte parti d’Europa, soprattutto in Germania, dove si è sviluppata una vera medicina ildegardiana. Alcuni ospedali e centri di ricerca si ispirano ai suoi principi, integrandoli con la scienza moderna.

La sua attualità consiste nell’aver compreso che la salute è equilibrio globale: corpo, anima, psiche e ambiente. In un mondo spesso frammentato, il suo messaggio invita a riscoprire l’unità e la bellezza della creazione come via di guarigione.
Appendice – Ricettario Ildegardiano

Per rendere più concreta la sua eredità, ecco un piccolo compendio dei rimedi ildegardiani più noti, in forma pratica e divulgativa:
Alimentazione

Pane di farro: alimento base della salute, consigliato ogni giorno.
Zuppa di farro con erbe: nutriente e ricostituente.
Spezie della gioia: noce moscata, cannella e chiodi di garofano in polvere per memoria e serenità.
Sciroppo di pere cotte nel vino: digestivo e calmante.

Tisane e vini medicinali

Tisana di finocchio: depurativa e digestiva.
Tisana di malva e salvia: lenitiva per la gola.
Vino di galanga: energetico per il cuore.
Infuso di melissa: calmante contro ansia e insonnia.

Unguenti e preparazioni

Unguento di calendula: per pelle irritata.
Cataplasma di farro caldo: rilassante per addome e dolori.
Olio di iperico: per nervi e muscoli.

Pietre e cristalli

Ametista: calma ira e dipendenze.
Cristallo di rocca: purificazione.
Smeraldo: speranza e forza al cuore.
Onice: protezione da paure.
Topazio: gioia e vitalità.

Preghiera

Accompagnare ogni rimedio con un salmo o un inno.
Considerare la preparazione dei cibi come offerta a Dio.
Usare pietre o tisane non come superstizione, ma come segno della creazione che parla del Creatore

Questo mosaico di fede, natura e sapienza rende Ildegarda di Bingen una guaritrice per l’anima e per il corpo: una donna che, con il suo carisma, continua a parlare di Dio al mondo intero.