Giovedì, 20 Marzo 2025 11:03

A Castellammare di Stabia trovati resti di un antico mulino del ‘700!

Scritto da reds
Il mulino scoperto tra la vegetazione Il mulino scoperto tra la vegetazione

Vincenzo Esposito ( Presidente Archeoclub d’Italia sede di Castellammare di Stabia) : “Abbiamo scoperto i resti di un antico mulino nei pressi del Palazzo Reale di Quisisana a Castellammare di Stabia. Grazie ad una mappa del 1790, abbiamo individuato un mulino molto antico, forse il più antico tra le decine di mulini individuati nella Città di Castellammare di Stabia”.

Massimo Santaniello (socio fondatore Archeoclub d’Italia sede di Castellammare di Stabia che da anni, con un gruppo di studio sempre di Archeoclub d’Italia, sta seguendo un filone di ricerche e approfondimenti sul territorio di Castellammare di Stabia) : “Questa scoperta consente di ricostruire il tracciato del primo acquedotto che alimentava il Palazzo Reale. Altro riscontro ci proviene direttamente dal Boccaccio nella 6° Novella del Decameron, ambientata nella Dimora di Quisisana”.

 

“Abbiamo scoperto i resti di un antico mulino nei pressi del Palazzo Reale di Quisisana a Castellammare di Stabia. Grazie ad una mappa del 1790, abbiamo individuato un mulino molto antico, forse il più antico tra le decine di mulini individuati nella Città di Castellammare di Stabia. Le due arcate di forma differenti stanno a testimoniare una preesistenza del Mulino alla data del 1790. Il primo Mulino, era alimentato da un antico acquedotto risalente al 1318 (privilegio dell'allaccio all'acquedotto concesso da Roberto d'Angiò al Monastero di San Bartolomeo Apostolo)”. Lo ha annunciato Vincenzo Esposito, neo -Presidente di Archeoclub d’Italia, sede di Castellammare di Stabia.

 

“Questa scoperta consente di ricostruire il tracciato del primo acquedotto che alimentava il Palazzo Reale. Altro riscontro ci proviene direttamente dal Boccaccio nella 6° Novella del Decameron, ambientata nella Dimora di Quisisana – ha affermato Massimo Santaniello, socio fondatore Archeoclub d’Italia sede di Castellammare di Stabia che da anni, con un gruppo di studio sempre di Archeoclub d’Italia, sta seguendo un filone di ricerche e approfondimenti sul territorio di Castellammare di Stabia - in cui si parla di peschiere, quindi vasche per allevamento di pesce che richiedeva acqua corrente. Mettendo insieme le varie testimonianze possiamo datare l'acquedotto prima del periodo angioino. Mentre il Mulino potrebbe essere datato al periodo alto medievale”.