La Procura di Imperia, infatti, ha aperto un fascicolo per far luce sul fuori programma di Blanco, durante la prima serata del 73/o festival di Sanremo, quando ha distrutto a calci il "giardino di rose" allestito sul palcoscenico del teatro Ariston. 00:03 / 00:16 Raccomandato da Blanco era stato invitato per presentare il nuovo singolo "L'Isola delle rose", ma a un certo punto dell'esibizione, dopo la mezzanotte, ha iniziato a dare in escandescenze, sferrando calci alla composizione floreale. "Non sentivo in cuffia, non potevo cantare", ha poi spiegato l'artista, aggiungendo: "Ma almeno mi sono divertito, la musica è anche questo". L'inaspettato show ha scatenato un putiferio: a partire dai fioristi di Sanremo, che si sono sentiti pugnalati al cuore, per proseguire con l'opinione pubblica.
Si legge su Ansa.
"Ora ti calmi e sistemiamo, se vuoi dopo puoi tornare a cantare", era stata la risposta di Amadeus. Alla fine Blanco non ha più cantato, ma dietro quel "colpo di testa" è nato un caso nazionale.
E accanto alla sua immagine, Blanco mentre sferra calci all'impazzata facendo volare rossi petali ovunque, è la foto di Gianni Morandi 'armato' di scopa e buon senso a fare il giro dei social. L'obiettivo della Procura è di chiarire come sono andati i fatti. Perché Blanco, che poi si è scusato con un poetico post - "Cadono fiori, Ariston/ Si spezzano fiori, Ariston/ Cala il sipario, Ariston/ Ti ho messo in lacrime/ come la mia mamma, Ariston /Mi hai visto fragile come un bimbo (…)" - avrebbe dovuto rotolarsi tra le rose, proprio come nel video della canzone, e non farne polpette.
"Non era una gag preparata - ha spiegato Amadeus -. Blanco è consapevole di aver fatto qualcosa che non avrebbe dovuto. Non ha chiesto di essere capito ma di essere perdonato". In attesa di chiarire la vicenda, e che la Rai spieghi quali fossero gli accordi, il suo nome è stato iscritto nel registro degli indagati. All'indomani dell'accaduto, il Codacons aveva formalizzato un esposto nei confronti dell'artista. "Blanco sarà chiamato a risarcire i danni prodotti alla Rai e a rispondere del reato di danneggiamento - riportava una nota dell'associazione -. Al di là della volgarità del gesto e della sua inopportunità, l'aver distrutto la scenografia del Festival potrebbe realizzare veri e propri reati". Ed ha poi aggiunto: "Oltre all'aspetto penale la distruzione operata da Blanco ha prodotto un evidente danno economico ai cittadini: la scenografia dell'Ariston è infatti pagata dagli utenti italiani che finanziano la Rai attraverso il canone, e il danneggiamento a vasi e fiori ha determinato uno spreco di soldi pubblici che ora l'artista dovrà risarcire".