Venerdì, 21 Gennaio 2022 16:18

Spagna. Arde Lucus: a giugno si viaggia fino al tempo dei romani e Celti, 2000 anni fa

Scritto da A.C.

Sindaco di Lugo: “La festa è un viaggio nel tempo di due mila anni indietro, fino all’epoca romana di Lugo”.

Spagna. Ogni anno, e per quattro giorni, un cast di un migliaio di persone rappresentano i propri antenati romani e celtici di Lugo, trasformando la città galiziana, in una grande revocazione storica, Arde Lucus. Adesso questa festa mira a essere dichiarata di interesse turistico internazionale.

E' una celebrazione che ricorda l’integrazione che c’è stata tra i romani, arrivati a Lugo nel 29 avanti Cristo, e i celtici, che si trovavano nella città spagnola. Di questo esempio di convivenza tra i celtici, o “castrexos”, e i romani è nata una nuova cultura, la galaico romana. Tutti gli abitanti della città si vestono per partecipare alla revocazione storica, che è cresciuta nel corso degli anni ed ha visto aumentare il numero dei visitatori. “Il piu grande successo della festa è il coinvolgimento di tutti i cittadini. Qui nessuno rimane a casa”, spiega la sindaca Lara Mendez, ad un gruppo di corrispondenti stranieri. 

Lugo venne fondata come Lucus Augusta dal console Paolo Fabio Massimo per conto dell’imperatore Augusto, per indicare un bosco sacro.

La festa, che si tiene nel mese di giugno, è nata vent’anni fa, quando l’Unesco nel 2000 ha dichiarato il muro di Lugo, l’unico che conserva il suo perimetro di 2.266 metri non solo in Spagna ma in tutta l’area dell’Impero Romano, Patrimonio mondiale dell’Umanità. In una delle dieci porte della muraglia convergono tre Patrimoni mondiali dell’Umanità: il muro, la cattedrale e il Cammino iniziale di Santiago di Compostela.

Nella ricreazione storica si mostrano le elaborazioni di mosaici, tessuti e dipinti, si ricrea la vita quotidiana con ospedali e osterie, fino a oltre 200 attività diverse.

 Dal piccolo gruppo di persone che ha creato l'Arde Lucus, oggi sono arrivati a 19 gruppi -13 romani e sei celti-, che hanno allestito i rispettivi accampamenti per realizzare la rievocazione storica.

“Il festival è un viaggio indietro nel tempo di 2000 anni fa, all'epoca romana di Lugo”, aggiunge il sindaco. Negli accampamenti si svolgono dimostrazioni di intreccio di cesti, mosaici, tessuti, dipinti, vengono coniate monete -con cui i romani pagavano l'esercito-, e si ricrea la vita quotidiana imitando Ci sono anche spettacoli teatrali, matrimoni celtici -uno dei più riusciti- e sfilate, come quella con 3.000 bambini. Nonostante la sua breve storia, il festival ha già ottenuto gli onori di Galizia e di Interesse Turistico Nazionale, e ora il consiglio comunale si è impegnato affinché il prossimo anno, quando si terrà dal 9 al 12 giugno, sia dichiarato di Interesse Turistico Internazionale.

La città, di 100.000 abitanti, in quei giorni quintuplicava la sua popolazione e il ritorno che arriva in città arriva fino a cinque milioni di euro, fanno notare in municipio. Non c'è nessuno che non si vesta da romano o da celta, il che ha anche contribuito a rilanciare l'economia della città con negozi che vendono esclusivamente abiti e oggetti di scena Arde Lucus sempre più sofisticati.

"In ogni guardaroba di Lugo c'è almeno un abito romano o celtico", dice Méndez.

La messicana Esther Pacheco, 59 anni, residente a Lugo da cinque anni, fa parte di uno dei gruppi, Kertix: "Sono stata molto attratta da Arde Lucus perché è molto bello che le persone ricordino le proprie radici". Dall'esempio della convivenza tra Celti o "castrexos" e Romani, nacque una nuova cultura, quella galiziana romana. La gastronomia è una parte importante della festa in questa città agricola e zootecnica, che accoglie i visitatori con cartelli che recitano "E da mangiare, Lugo". La provincia si distingue in particolare per i suoi piatti di vitello e polpo a feira e, come nel resto della Galizia, per l'empanada, il lacón con grelos, il brodo galiziano e le frittelle per dessert.